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aTUxTU w/ Gian e Dade Vola

TUxTU è il nuovo format social che da voce ai membri della #valvefamily!!
4 domande a cui giocatori, ex giocatori, allenatori, dirigenti, bambini e appassionati risponderanno per raccontare a chi ci segue pezzi di storia e aneddoti della loro vita calcistica e non!

Gli ospiti della nuova puntata sono: Gian e Dade Vola, padre e figlio, nonché direttore generale e attaccante della prima squadra. 

Domanda: La vostra vita vita vi ha visto e vi vede coinvolti in ruoli differenti: padre-figlio, (ex) portiere – attaccante, (ex) allenatore – giocatore, dirigente-giocatore: siete gli opposti che si attraggono. 
Domanda Gian: nel vedere Dade giocare intravedi in lui delle qualità e atteggiamenti che avevi te come giocatore? 
Se sí, quali? 
Lo hai allenato da ragazzo, in cosa pensi sia migliorato? 

Gian: “Certo, condividere la passione per il calcio con il figlio è grandioso, un qualcosa di unico, fatto di confronti, di opinioni e di condivisioni. Un bello scambio per crescere e migliorarsi accettando e riflettendo sui punti di vista dell’altro. 
È stato una delle cose più belle che la vita mi potesse regalare perché la mia passione per il calcio è enorme e avere un figlio che la porta avanti a suo modo mi riempie il cuore di orgoglio e felicità. 
Quando vedo Dade giocare è una cosa molto bella ma per fortuna non fa il portiere (ride). 
Il portiere è un solitario, Dade invece fa la punta e ha bisogno del contatto, della collaborazione e della connessione con gli altri. 
Di me rivedo in Dade la passione, la serietà e la voglia di non risparmiarsi mai per tutti i 90’ mettendo cuore e anima a servizio della squadra, onorando la maglia. Sempre.
A differenza mia lui si vive la partita in modo diverso riuscendo a staccare di più a livello mentale, per me invece la partita iniziava 3 h prima e finiva 3 h dopo.
Sí, ho avuto la fortuna di allenarlo e non è stato semplice, l’allenamento non finiva mai: non solo al campo ma continuava anche a casa perché veniva naturale parlarsi su ogni aspetto. 
Lui è bravo anche se non sta a me dirlo. 
È un giocatore tecnico, un aspetto su cui battevo tanto quando era piccolo. 
Fisicamente poi è cambiato, è cresciuto molto, il suo gioco si è evoluto, diventando un attaccante moderno.” 

Domanda a Dade: hai dei ricordi di tuo padre portiere? Sei più bravo te da punta o lui da portiere? 
Ti è pesato o ti pesa il fatto di avere tuo padre come dirigente in società o per te è motivo per far meglio e di più? Come hai vissuto/vivi questa situazione? 

Dade: Purtroppo non ho mai avuto occasione di vedere mio papà tra i pali se non in qualche partitella con noi ragazzi in cui comunque qualche mio gol se l’è anche preso, ma a parte gli scherzi penso che all’epoca mi avrebbe dato parecchio filo da torcere (ride). 
Quest’anno finalmente dopo qualche tempo di stop è rientrato in società e ne sono contento perché sono sicuro che il contributo che può dare è ancora tanto. Nonostante ogni tanto la pensiamo in modo diverso sinceramente questo doppio ruolo papà/dirigente non mi ha mai dato problemi anzi l’ho sempre visto come un punto di riferimento.

Domanda Gian: Gian hai allenato i ’98 (squadra di Dade) portandoli a diventare campioni provinciali (stagione 2011/2012) coronando un percorso incredibile. 
Qual è il ricordo più bello che hai di quelle annate? 

Gian: “Ho allenato i ‘98, anzi abbiamo allenato (al fondo articolo Gian ci tiene a ringraziare tutti i suoi collaboratori che lo hanno aiutato negli anni), per tanti anni ed è stata una cosa molto gratificante sotto tanti punti di vista. 
Un’annata presa dall’inizio: ricordo che si esultava quando si faceva un gol anche se poi magari se ne subivano 10! 
Un percorso importante, fatto di tanto lavoro non solo dei e con i ragazzi ma anche con un gruppo di genitori collaborativi, che ci ha portato (con l’inserimento anche dei ‘99) nel 2011/2012 a raccogliere i frutti cercati, sperati e desiderati.
Partendo dal nulla, siamo cresciuti arrivando a vincere non solo il campionato provinciale ma anche il titolo di campioni provinciali nella categoria GIOVANISSIMI fascia B contro il Bra, una società blasonata. 
Che ricordi quella finale e che festa!
La gara d’andata terminó 3 a 0 per noi al Felice Bosco di Robilante, al ritorno invece, al madonna dei fiori di Bra, finì 3-3 dopo che si stava vincendo 0-3. 
Ricordo con piacere quei momenti anche perché al Valve non capita proprio tutti gli anni un’impresa simile che tutti i giornali esaltavano come “la favola del Valve”. “

Domanda Dade: come hai vissuto quegli anni vincenti nelle giovanili? 
dopo un po’ di stagioni di gavetta in prima squadra, ora che sei il numero 9 della prima squadra, in cosa sei migliorato? 

Dade: “Come penso tutti miei compagni dell’epoca riservo un bellissimo ricordo di quegli anni, ancora adesso ci capita di ridere e scherzare su aneddoti ed episodi di quel tempo e questo penso sia l’aspetto migliore che rimarrà nel tempo, più delle vittorie che sono arrivate. 
Come hai detto bene te i primi anni in 1^ squadra non sono stati facili e con la giusta gavetta, ma questo aggiunge solo valore e mi permette di apprezzare ancora di più i momenti di oggi. Sicuramente uno degli aspetti in cui sono migliorato di più è il lavoro in allenamento durante la settimana che come tanti sanno i primi anni non era certo il mio forte (ride).”

Domanda Gian: oggi il Valve ha una nuova società con nuove figure, tante idee e un rinnovato entusiasmo. 
Dopo qualche anno sei rientrato in società come direttore generale. 
Cosa ti ha spinto a ritornare nel mondo valve? Cosa hai trovato di diverso rispetto a quando hai lasciato? 
Ci spieghi in cosa consiste il tuo ruolo?

Gian: “Sì, sono rientrato dopo quattro anni di stop; prima di questa pausa, in società ho fatto 15/17 anni ricoprendo il ruolo da mister, da responsabile del settore giovanile e da dirigente. In quegli anni ero totalmente immerso a livello fisico e mentale nella realtà del valve. Non solo campo, ma tantissime attività extra campo come la creazione del primo sito web della società e anche il canale YouTube, per citarne alcune. 
Prima di lasciare ho ancora allenato i 2005, un gruppo che paragono ai 98’ per complicità ed intesa con i ragazzi e con genitori. 
Terminato il ciclo con loro ho lasciato perché ero davvero stanco e anche perché, per essere onesto, non condividevo alcune linee societarie. Così mi sono fermato, soffrendo da fuori e studiando il calcio con un occhio diverso e dedicando anche parte del mio tempo alla scrittura di un libro in cui ho riportato tutte le belle emozioni vissute negli anni precedenti (“Spalti on the road”). 
Trascorsi 4 anni, sentivo che tante cose stavano cambiando, tanti giovani si stavano affacciando in società e questa ventata di novità e di aria fresca l’ho percepita tutta.
I ragazzi mi hanno coinvolto anche quando ero fuori chiedendomi pareri e opinioni, così poi sono rientrato, insieme ad altre persone, assumendo il ruolo di Direttore Generale. Questo incarico mi lusinga, mi piace molto e cerco di farlo al meglio. 
Dal punto di vista pratico faccio da mediatore, ascoltando le opinioni e i pareri di tutti: responsabili dell’attività di base, allenatori, genitori, giocatori. Mi confronto, ascolto, consiglio e cerco di risolvere i problemi quando si presentano.”

Domanda Dade: la tua importanza come giocatore è testimoniata dal fatto che la società, assieme ad Alex e a Golden, ti ha responsabilizzato dandoti un incarico nell’area eventi. 
Sei contento di questo ruolo extracampo? In cosa consiste?

Dade: “Con la riorganizzazione della società sono nati anche nuovi ruoli come il nostro. 
Con Alex e Lollo abbiamo deciso di occuparci di questa Area che consiste principalmente nell’organizzazione e nella presenza nei vari Eventi, come il Torneo, o nelle cene e Lotterie delle varie squadre. 
È un piccolo compito che ci siamo presi ma che può riassumere bene quello che dev’essere lo spirito Valve, una piccola mano da parte di tutti che può portare a un grande obiettivo.”

Collaboratori dei ‘98 che si sono susseguiti nelle stagioni: 
Dario Vallauri (“Cruijff”)
Mauro Tesio
Matteo Taricco 
Rosario Contarino 
Alessandro Ronci 
Renato Ghidotti 
Antonio Salmeri 

Collaboratori dei 2005: 
Ugo Marino 
Amarild Dalipi (“Tama”)

Collaboratori dei 2000/2001
Carletto Stefanino
Errante Manuel

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